Psicologia della quarantena
Psicologia della quarantena: come gestire l’ansia
In questi giorni difficili è importante prendersi cura della propria salute, non solo fisica ma anche mentale.
L’ansia e la paura sono emozioni potenti, che hanno un valore biologico adattivo: ci permettono di reagire di fronte ai pericoli, di essere attivati e pronti alla fuga, di essere più attenti. Un certo grado di ansia ci permette quindi di essere più cauti, di rispettare le distanze di sicurezza, di lavarci accuratamente le mani e di seguire tutte le norme indicate dai decreti ministeriali.
Essere in ansia per la salute nostra e dei nostri cari, avere preoccupazioni economiche perché abbiamo dovuto chiudere la nostra attività, aver paura di contrarre il virus se siamo ancora obbligati a lavorare, temere di non riuscire a dare il meglio nelle modalità di smart working, essere agitati per la lontananza dai nostri familiari… è purtroppo normale. E’ normale essere spaventati, avere momenti di sconforto o difficoltà di concentrazione.
Normale preoccupazione o disturbo d’ansia?
Quando però l’ansia e la preoccupazione raggiungono livelli elevati, ci impediscono quotidianamente di svolgere le nostre attività, non riusciamo mai a concentrarci e i pensieri sono costantemente fissi sul coronavirus, potremmo soffrire di disturbo d’ansia. Se abbiamo già sofferto di problematiche ansiose è possibile che siano state acuite dalla attuale situazione e siano quindi più difficili da gestire. In questi casi potrebbe essere opportuno rivolgersi a un terapeuta che, tramite una consulenza online, possa aiutare a scindere tra sintomatologia ansiosa e “normale preoccupazione” e supportare in questo momento di difficoltà.
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Psicologia della quarantena: come passare le giornate
Mantenere le routine
In questo periodo ci ritroviamo senza la cornice delle nostre giornate, senza quegli impegni che scandiscono il tempo e la quotidianità: il lavoro, la scuola, la palestra… Trovarci senza questa cornice può farci sentire persi e provocare ansia e malessere. Per questi motivi è importante cercare di mantenere quelle che sono le nostre routine: alzarci più o meno sempre allo stesso orario, avere pasti regolari, non trascorrere le giornate a letto in pigiama come se fossimo malati (questo periodo non è una piccola pausa dalle nostre esistenze, come accade durante una malattia, è una fase più lunga e va vissuta come tale). Mantenere orari e ritmi regolari aiuta a non modificare il nostro ciclo sonno veglia: ciò potrebbe portare a problematiche del sonno e a conseguenze sul nostro umore.
Impegnati… ma non troppo
E’ importante praticare attività fisica, seguendo tutorial o corsi online, per stimolare il rilascio delle endorfine e aumentare il tono dell’umore. Può essere utile cercare di svolgere attività che abbiamo sempre rimandato o dedicarci a hobbies vecchi e nuovi. Cerchiamo di approfittare delle offerte di intrattenimento che troviamo online e del tempo che abbiamo a disposizione senza però farci prendere dalla smania di dover riempire le giornate, di dover partecipare a ogni diretta instagram, mettersi al pari con tutte le serie tv o pulire ogni angolo della casa: facciamo una selezione delle attività e assecondiamo anche i nostri momenti di noia, cerchiamo di essere comprensivi con noi stessi se ci sentiamo un po’ apatici o di malumore.
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Relazioni
In questo periodo è ovviamente fondamentale mantenere la socialità. Noi esseri umani siamo sempre in relazione con gli altri e ora questo contatto ci viene a mancare. Cerchiamo di sentire i nostri cari sopratutto con le modalità che permettono di avere un contatto visivo, di sentire il tono della voce e una maggiore vicinanza (videochiamate, telefonate, messaggi vocali) e sfavoriamo le modalità di comunicazione più fredde come chat e mail. In situazioni di difficoltà il desiderio di essere di sostegno ai nostri cari può talvolta essere controproducente. Se ci rendiamo conto di essere sovraccarichi e di provare ansia dopo un certo numero di telefonate, rimandiamole al giorno successivo: se siamo agitati non saremmo né di aiuto a noi stessi né di supporto agli altri.
Informazione
Cerchiamo inoltre di informarci da fonti ufficiali e solo in alcuni momenti della giornata: la ricerca ossessiva di informazioni, bollettini e news può peggiorare la sintomatologia ansiosa e depressiva, aumentando paura e tristezza.
Psicologia della quarantena: cosa fare con i bambini
Per i bambini, forse ancor più che per gli adulti, è importante avere ritmi e abitudini regolari. Cercare di rispettare gli orari di sveglie e addormentamenti, dedicare la mattinata alla scuola e suddividere la giornata nelle varie attività è fondamentale per dare sicurezza e tranquillità ai bambini. Non alterare le normali abitudini è inoltre importantissimo per il ritorno alla normalità: recuperare poi i giusti orari di sonno e studio potrebbe essere molto complicato!!!
Per i genitori che lavorano da casa può essere utile dividersi la gestione dei figli in alcune fasce orarie, per permettere al partner di lavorare in autonomia senza distrazioni.
I bambini si affidano a noi per riconoscere e definire le situazioni: è importante spiegare quello che sta succedendo (su internet ci sono diversi ausili per spiegare il coronavirus in modo semplice) e mostrarsi tranquilli per infondere loro sicurezza. La maggior parte dei bambini (sopratutto i più piccoli) saranno molto felici di avere tutto questo tempo a disposizione con genitori e fratelli.
Psicologia della quarantena: gli adolescenti
Per quanto riguarda gli adolescenti è fondamentale essere fermi ma comprensivi. I ragazzi potrebbero mostrarsi arrabbiati e voler uscire: in adolescenza risulta particolarmente difficile comprendere i pericoli astratti perchè vengono percepiti come lontani e poco inerenti alla propria persona.
Errore: Modulo di contatto non trovato.
Bibliografia:
Dott. Alvaro Fornasari, I fattori che influiscono sul benessere psicologico all’inizio del diffondersi di una epidemia
Dott. Giuseppe Iannone La psicologia ai tempi del Coronavirus
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