La fibromialgia

Che cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da dolore muscolo scheletrico diffuso e da specifici punti dolorosi, chiamati tender points. Per la diagnosi di fibromialgia, secondo i criteri dell’American College of Rheumatology (ACR) del 1990, è necessario che sia presente dolore diffuso per almeno tre mesi e vi sia dolore in almeno 11 dei 18 tender points.

Le persone con fibromialgia solitamente hanno una maggiore sensibilità al dolore anche per stimoli innocui o poco intensi e presentano diversi sintomi correlati alla diagnosi come faticabilità, alterazioni del sonno, problematiche gastrointestinali, mal di testa, alterazione del ciclo mestruale

 

 

Le cause della fibromialgia

Tale patologia risulta molto controversa per la difficoltà di diagnosi e per l’eziologia ancora sconosciuta. L’assenza di test specifici per diagnosticare la fibromialgia, la sovrapposizione dei sintomi con altre patologie e la difficoltà di individuazione dei tender points, rendono questa malattia oggetto di discussione tra i medici.

Spesso inoltre la storia clinica dei pazienti fibromialgici appare confusa e poco chiara a causa della cronicità e lunga durata del disturbo e dalla variabilità dei sintomi nel corso del tempo. Possono essere presenti importanti precedenti sintomatologici e spesso i pazienti, nel corso della loro storia di vita, si trovano a rivolgersi a diversi specialisti prima di ricevere la diagnosi corretta.

Sebbene le cause della fibromialgia siano ancora sconosciute, spesso emergerebbe in corrispondenza di specifici eventi fisici o emotivi (traumi, problemi familiari, stati emotivi alterati, stress) e sembrerebbe essere presente un disturbo della percezione dolorosa del sistema nervoso centrale che porterebbe a una errata interpretazione degli stimoli dolorosi da parte del paziente.

Diffusione

La prevalenza della fibromialgia sembra essere compresa tra lo 0,2% e il 6,6% della popolazione, con una diffusione maggiore nella popolazione femminile e nelle aree urbane rispetto a quelle rurali.

Fibromialgia, emozioni e cura

Svariati studi psicologici sul malato fibromialgico hanno evidenziato come spesso siano presenti anche ansia e depressione, senza mai chiarire però, se tali patologie ne fossero la causa o il risultato.

In uno studio del 2008 condotto da Sisti, viene sottolineata la minore capacità di sopportare lo stress dei pazienti fibromialgici rispetto a pazienti sani o affetti da altre sindromi: i pazienti con fibromialgia sembrano attribuire maggiore importanza a eventi di vita quali cambiamenti, difficoltà nelle relazioni affettive o gestione del dolore. Sembra inoltre che l’accumularsi di stress psico-fisici possa essere un evento scatenante per l’insorgenza della patologia.

Per questi motivi sembra che la terapia cognitivo comportamentale, migliorando la sensazione di controllo sulla propria vita, il proprio senso di autoefficacia e le capacità di coping, abbia risultati positivi nel trattamento di questa patologia (Karllson, 2015).

La cura per la fibromialgia prevede l’utilizzo di farmaci miorilassanti, antidepressivi o antiepilettici. Un approccio multidisciplinare che combini terapia farmacologica e psicologica a interventi di tipo educativo, fisico, alimentare, sembra essere la migliore strategia per la cura di questa patologia così complessa.

Bibliografia

Goldenberg, Management of Fibromyalgia Syndrome, American Medical Association , 2004

Karlsson et al, Cognitive behaviour therapy in women with fibromyalgia: A randomized clinical trial, Scandinavian Journal of Pain , 2015

Valeria Noè, Vivere con il dolore: la fibromialgia

Sitsi, Venditti, Saracco, Influenza dello stress nella fibromialgia, Reumatismo, 2008; 60(4):274-281

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