Il disturbo ossessivo-compulsivo: cos’è e come si manifesta

Ogni volta che Matteo entra in auto recita mentalmente tutte le parti del motore e controlla più volte, accendendo e spegnendo la macchina, che tutte le spie di sicurezza siano funzionanti, che il livello dell’olio e della benzina siano ottimali, che le ruote siano gonfie. L’intera procedura dura una decina di minuti e Matteo la effettua ogni volta che deve utilizzare l’auto. Matteo soffre di disturbo ossessivo-compulsivo.

È importante distinguere la sofferenza di Matteo dai normali controlli che tutti noi effettuiamo giornalmente: verificare due volte di aver chiuso la macchina può essere considerata una premura eccessiva, certamente non un disturbo ossessivo-compulsivo.

Se Matteo non attua le sue procedure, sta male e non riesce a guidare. Se noi siamo di fretta e ci dimentichiamo di controllare la chiusura della macchina, probabilmente nemmeno ce ne rendiamo conto.

Cos’è il disturbo ossessivo-compulsivo?

Il disturbo ossessivo-compulsivo è infatti caratterizzato da forte ansia e disagio provocati dalla presenza di ossessioni e/o compulsioni.

Le ossessioni sono pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e indesiderate; le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (pregare, contare, ripetere parole) che la persona si sente obbligata a ripetere rigidamente, spesso per cercare di neutralizzare i pensieri ossessivi. Le ossessioni e le compulsioni fanno consumare diverso tempo e causano disagio o limitazioni quotidiane.

Le persone che soffrono di tali disturbi spesso tendono ad avere un forte sistema di valori (morali, religiosi, di comportamento, scientifici) a cui cercano di aderire in modo preciso. Le ossessioni e le compulsioni talvolta conseguono proprio a una mancata corrispondenza tra il proprio set di regole astratte e la realtà. Infatti, alcune delle caratteristiche emotive tipiche di questo disturbo sono il perfezionismo, la scrupolosità e la rigidità.

Matteo per esempio è un neopatentato che ha sempre seguito in modo rigido le norme stradali e di manutenzione dell’auto. In un giorno di pioggia, ha sbandato durante una frenata per evitare un pedone incauto. Da quel giorno ha iniziato a ripensare continuamente all’episodio, ripercorrendo mentalmente ogni suo possibile errore: siccome stava rispettando i limiti di velocità e le distanze di sicurezza ha supposto che la macchina avesse qualche problema tecnico. Ha così iniziato ad effettuare diversi controlli dal meccanico e a monitorare lui stesso le condizioni dell’auto, fino a sviluppare una vera e propria sintomatologia ossessiva-compulsiva.

In questo caso le regole di sicurezza che Matteo seguiva scrupolosamente, non sono state sufficienti ad evitare un incidente: la mancata corrispondenza tra la sua idea (“se seguo le norme stradali non avrò problemi”) e la realtà, ha provocato l’instaurarsi della sofferenza ossessiva-compulsiva.

Un’altra caratteristica emotivo-comportamentale tipica di questi disturbi è l’incertezza: chi ne soffre è spesso attanagliato dal dubbio di agire correttamente, di compiere le scelte giuste e di aderire correttamente al proprio set di valori e norme.

Spesso vi è inoltre una difficoltà a comprendere il contesto e i comportamenti degli altri, proprio perché ogni situazione viene letta alla luce delle proprie credenze.

Come ogni altra sofferenza psicologica, anche questo disturbo va quindi contestualizzato alla luce della storia di vita della persona, per cercare di comprendere l’origine della sofferenza e le sue manifestazioni quotidiane.

 
Bibliografia:

Liccione,  (2019) Psicoterapia cognitiva neuropsicologica, Bollati Boringhieri, Torino.

Noè, Il disturbo ossessivo compulsivo

 

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