Disturbo da gioco d’azzardo: cos’è e come mai è così diffuso?

132 euro al mese.

Uomini, donne, bambini, anziani.

È come se ogni cittadino italiano nel 2016 avesse speso 132 euro al mese nel gioco d’azzardo. *

Che cos’è il gioco d’azzardo?

Dai primi anni ’80 il disturbo da gioco d’azzardo è stato inserito nei manuali di classificazione dei disturbi mentali. Oggi viene considerato come un insieme di comportamenti persistenti legati al gioco d’azzardo che provoca disagio o difficoltà sociali, lavorative, economiche e relazionali. Tra le caratteristiche tipiche vi sono: ripetuti tentativi di interrompere o diminuire il gioco, pensieri e preoccupazioni circa le successive giocate, menzogne per nascondere l’entità della problematica, umore irritabile ed irrequieto quando non si gioca. Il comportamento viene spesso messo in atto in momenti di disagio, ansia, depressione o difficoltà.

Diffusione in Italia

In Italia nel 2016 sono stati spesi 96 miliardi di euro al gioco: come se ogni cittadino italiano avesse speso ben 132 euro al mese (196 euro al mese se si considerano solo i contribuenti).

Nel nostro paese l’utilizzo di macchinette o slot machine rappresenta il 51% del gioco d’azzardo complessivo*.

Come mai le slot machine sono così diffuse?

Numerosi studi sottolineano come il gioco d’azzardo attivi il sistema simpatico (aumento della frequenza cardiaca e della pressione, contrazione dei muscoli, sudorazione) e abbia una funzione eccitante ed attivante.

Tuttavia è interessante notare come giocare alle slot machine favorisca un senso di de-attivazione e straniamento dalla realtà (esperienza simile a quella che possiamo provare tutti noi quando ci isoliamo con il cellulare in momenti di noia o imbarazzo). Quando la dipendenza è già sviluppata viene fortemente ricercato questo senso di distacco dalla realtà, dai problemi e dalle preoccupazioni ed è come se la vincita in denaro non fosse più lo scopo finale: è infatti comune vedere persone che dopo aver vinto non abbandonano la sala ma continuano a giocare fino alla completa perdita del jackpot.

Il senso di estraniamento provato durante le giocate è spesso favorito dagli ambienti in cui sono collocate le macchinette (sale slot, casinò): viene eliminato ogni riferimento al tempo che passa grazie all’assenza di finestre e orologi e utilizzando un’illuminazione artificiale; i locali sono spesso raccolti, con luci soffuse e soffitti bassi; c’è la possibilità di fumare all’interno, di utilizzare carte di credito e di ordinare bevande o cibi, così da evitare ogni necessità di uscire.

La diffusione sempre maggiore di gioco online, con grafiche e suoni simili a videogiochi e l’utilizzo di denaro virtuale (carte di credito), rende ancora più facile il senso di estraniamento e la possibilità che anche i più giovani si avvicinino al gioco d’azzardo.

Gioca responsabilmente

Le società che si occupano di gioco d’azzardo sono solite sottolineare la necessità di “giocare responsabilmente” per tutelarsi ed evidenziare la loro sensibilità a tale problematica. Con questa frase però è come se non si assumessero nessuna responsabilità, scaricandola completamente sul singolo. Così facendo non considerano che il gioco d’azzardo è una vera e propria dipendenza e, come tale, influisce sulla libertà di scelta, sulla consapevolezza e sulle capacità decisionali dell’individuo.

È come se sui pacchetti di sigarette, dal tabaccaio o nella sala fumatori di un locale trovassimo un invito a “fumare responsabilmente”…inverosimile, no?

 

Cosa scatena la dipendenza?

Le situazioni scatenanti per lo sviluppo di una qualsiasi dipendenza (gioco d’azzardo, sigarette, alcol, droghe, cibo, internet, sessuale…) e le relative caratteristiche emotive sono strettamente connesse alla storia del paziente: per questo motivo il racconto dell’esperienza in prima persona diventa fondamentale per la comprensione della sofferenza e della sintomatologia.

Il contesto emotivo in cui solitamente emergono tali dipendenze è caratterizzato da senso di vuoto, solitudine, ansia, eccessiva autocritica o situazioni di disconferma di sé.

Le condotte che caratterizzano le varie dipendenze (in questo caso giocare d’azzardo) vengono così messe in atto per superare queste situazioni negative attraverso una forte eccitazione (attivazione viscerale) o uno straniamento dalla propria realtà problematica.

Se anche tu hai avuto problemi di dipendenza o conosci qualcuno che sta attraversando un periodo difficile con il gioco d’azzardo, lascia la tua esperienza nel form qui sotto o contattami a info@bertoncinipsicologa.it o al 3357251196

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Bibliografia:

*dati ricavati da “Lose for life (progetto culturale di Avviso pubblico realizzato con Altraeconomia e Università di Pisa), dati ufficiali.

Arciero, Bondolfi (2012), “Sè, identità e stili di personalità”, Bollati Boringhieri

Esposito M. (2014). “Gioco d’azzardo: qual è la vera posta? Tecnologie che creano dipendenze”, Aggiornamenti Sociali.

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